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“Brekking” a Matera: suggestioni di un tramonto visto da una grotta della Civita

È  la terza volta che vengo a Matera negli ultimi 4 anni, sempre a gennaio, quando il clamore delle feste natalizie è scemato e la città, un po’ addormentata, accoglie i visitatori avvolta dal freddo invernale. Mi aspettavo, quindi, di conoscere già le emozioni, le sensazioni che questa città sa regalare… e mi sbagliavo. Matera ti sorprende ogni volta con la sua atmosfera, il suo colore, i suoi incredibili panorami. Il mio approdo, quando la stanchezza e lo stress della vita cittadina mi attanaglia, è un posto in cui il tempo sembra essersi fermato: mentre prenoto al Sexantio, pregusto il piacere di un bagno caldo nella vasca in grotta illuminata solo da candele, un rilassamento di mente e corpo e la squisita e calda accoglienza che questo albergo diffuso nel Sasso Barisano sa riservare. Questa volta, ho deciso di prenotare una guida per un trekking al Parco della Murgia, sede delle famose chiese rupestri risalenti all’800 dopo Cristo.

Domenica mattina, in una splendida giornata di sole, Renato ci raggiunge in hotel e ci accompagna per oltre due ore portandoci nel suo mondo di bambino, quando accompagnava il nonno ed il papà che andavano a pascolare le pecore nel Parco della Murgia.

Renato conosce il parco, le sue piante, le sue grotte e la sua storia nei minimi dettagli: è un racconto che diventa sempre più avvincente perché si intreccia con la sua storia familiare: il nonno era pastore e viveva con la sua famiglia in una grotta del Sasso Caveoso che gli fu espropriata nel 1953 in cambio dell’assegnazione di un appartamento appena costruito.

Camminando verso la Chiesa rupestre di San Vito alla Murgia prima e di Madonna delle Tre Porte poi, ci fa conoscere le tante varietà di timo, il lentisco dalle bacche rosse, l’asfodelo mediterraneo ed il cardo, utilizzato nella medicina popolare locale per preparare un unguento protettivo per la pelle (vedi box) e nella cucina tradizionale.

Il nostro percorso si conclude, dopo oltre due ore di camminata tranquilla, con la visita alla “Madonna delle Tre Porte”.

Renato ci affascina con la sua conoscenza: ma non vi racconterò tutto… il finale è meglio scoprirlo da soli. Vi invito, quindi, ad un “brekking” a Matera: un break dalla vita quotidiana con trekking e relax.
Matera vi aspetta con il fascino della sua storia, della sua gente e dei suoi incredibili panorami: una passeggiata nel Sasso Caveoso al tramonto è un’emozione da non perdere!

Il cardo mariano
Il cardo mariano (Silybum marianum) è una pianta erbacea biennale della famiglia Asteracee, presente in tutto il bacino del Mediterraneo. È utilizzato nella medicina popolare per la preparazione di unguenti protettivi e di decotti depurativi. Contiene, infatti, la silimarina, una sostanza appartenente alla classe dei flavolignani, in gran parte responsabile dell’attività antiossidante ed epatoprotettiva di questa pianta. Contiene inoltre vitamina E e vitamina C in buona quantità che contribuiscono all’azione antiossidante e protettiva sulla pelle.
Il cardo è largamente utilizzato nella cucina locale: le foglie, private delle spine sono utilizzate come verdura cotta in brodo, con carne e spezie; o lessate e poi condite con olio crudo e sale (così li abbiamo mangiati da “Pane e pomodoro” in un tagliere che contava dieci tipi di verdure diverse).

Per pianificare il vostro “brekking” a Matera vi lascio i miei contatti preziosi:
Renato Favilli: +39 3284599470, www.materaavventura.it
Sextantio: http://legrottedellacivita.sextantio.it/en/
Pane e Pomodoro: https://www.facebook.com/Panepomodoro-

Valeria Costantino

  admin   Feb 19, 2018   i luoghi   0 Comment Read More